14 aprile 2023 ore 16,30-18,30 Centro giovanile Scholé – Villa Lazzaroni.
Giocami!
Diritto al gioco, politiche educative e territorio.
Preparando la Giornata internazionale del Gioco.
Ogni anno, il 28 maggio, in tutto il mondo viene celebrato il diritto di giocare sancito dall’articolo 31 della Convenzione sui diritti dell’ infanzia e dell’adolescenza che richiama tutte le persone adulte, e di conseguenza, inevitabilmente e in primis, le istituzioni pedagogiche e politiche sui territori civici, ad adoperarsi perché sia soddisfatto il diritto al gioco inteso come gioco auto-determinato, ricreazione, spazio di apprendimento e conoscenza, pausa e accesso all’arte e alla cultura da protagonist* e non solo da fruitor* che vengono istruit* da persone adulte. A questa data di celebrazione del diritto al gioco si aggiunge e precede quella del 27 maggio che è proprio l’anniversario in cui l’Italia, con la legge n. 176 del 27 maggio 1991, ha adottato la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Giocare è cosa seria, dunque, come sostiene Ariel Castelo Scelza, fondatore trent’anni fa del metodo della Ludopedagogía in Uruguay e oggi direttore della Escuela International de Ludopedagogía.
Le politiche educative contemporanee vanno oggi ripensate all’interno delle istituzioni pedagogiche e civiche nei diversi territori in funzione del valore formativo che assume il gioco nell’educazione e nella formazione di insegnanti ed operatori socio-educativi, scrive Juan Pablo Bonetti nel suo libro Gli arnesi dell’educazione e la formazione. Gioco, corpo, abbordaggi e climi, recentemente tradotto in italiano grazie all’opera del Manifesto dell’Educazione Ludopedagogica.
Per celebrare il Diritto al Gioco, il Manifesto dell’Educazione Ludopedagogica, le istituzioni pedagogiche e civiche e le associazioni e cooperative attive nel municipio ROMA VII propongono una kermesse di gioco e invitano – nei mesi di aprile e maggio 2023 – a un ciclo di incontri sul diritto al gioco e sul suo valore politico e socio-culturale oltre che pedagogico, approfittando della presenza in Italia dei due ludopedagogisti uruguaiani Bonetti e Castelo.
Il Centro Interculturale Scholè, prog. finanziato dal Municipio Roma VII con fondi della L.285/97, gestito dalla Meta. Soc. Coop. Soc. Onlus, sito in via T. Fortifiocca 71 (Villa Lazzaroni), in collaborazione con Lilia New Human World, Manifesto dell’Educazione Ludopedagogica, Escuela International de Ludopedagogía e AssemblAbili globAli, ospiterà Juan Pablo Bonetti, docente, scrittore e lugopedagogista uruguaiano che presenterà il suo nuovo lavoro “Gli arnesi dell’educazione e della formazione. Gioco, corpo, abbordaggi e climi”(1). Un incontro all’insegna del gioco attraverso una presentazione del tutto originale, che coinvolgerà in maniera diretta i presenti per farli immergere completamente nel mondo della Ludopedagogía.
L’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini seguirà ospitando il secondo incontro della kermesse di gioco, ancora a cura di Juan Pablo Bonetti, il 27 aprile 2023 (15.30 – 18.30) : verrà coinvolto il corpo docente nella riflessione sugli strumenti ludopedagogici e il loro valore nella pratica educativa e didattica scolastico-istituzionale.
Il terzo incontro della kermesse (in attesa di definire la sed istituzionale che lo ospiterà) è previsto per il 16 maggio 2023 (15.30-18.30) : una ludoconferenza di Ariel Castelo sulla Ludopedagogía come metodo di intervento politico-educativo per una crescita umana a scala integrale.
Altre date sono aperte per ulteriori incontri sulla pedagogia del Gioco con i due maestri uruguaiani (26 aprile; 17 e 18 maggio 2023).
Una grande Festa del Gioco concluderà la kermesse il 27 maggio 2023 a Villa Lazzaroni che si aprirà alla cittadinanza e alle associazioni e scuole trasformata in un naturale e popolato – allegro e spensierato – spazio ludico a responsabilità partecipata.
Ingressi liberi e gratuiti fino ad esaurimento posti.
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(1) Il libro raccoglie i frutti del lavoro di oltre trent’anni dell’autore nel campo della formazione docente in ambiti di educazione formale, non formale e informale, in Uruguay. Risponde alla necessità di provvedere ai cambiamenti richiesti all’educazione, per affrontare i tempi a venire. Pone al centro il tema della formazione docente, e della pratica educativa, dalla prospettiva sia della persona che sceglie tale professione, sia del ruolo che andrà a sostenere, ma anche dell’attitudine che dovrà affinare nonché dei contenuti cui sceglierà di dare valore essenziale nel suo agire educativo. Perché una formazione autentica ed efficace in campo educativo, se vuole affrontare davvero gli aspetti teorico concettuali pedagogici e didattici, debba necessariamente approfondire – in percorsi principalmente esperienziali – alcuni assi pedagogici ineludibili: le reazioni, le emozioni che si scatenano durante l’atto educativo e il suo impatto sulla persona.